Quando Alessio e Simone ci hanno proposto di esporre Legami, progetto già ospite presso la Sala dei Solidi del museo Leonardiano a Vinci e presso gli spazi del museo MAC’n di Monsummanno, ci è sembrata davvero una buona idea. Non solo per il luogo, i meravigliosi ambienti della loro Canonica o il legame che, personalmente, ci vede coinvolti ma anche perché donava la possibilità di estendere e forse completare un progetto che aveva preso le mosse a Pistoia nel 2017.
Legami a Nusenna si presenta declinato in una dimensione più intima, più delicata e introversa rispetto al progetto originale.
Al gigantismo, di cui rimane un esempio al primo piano, si sostituisce ora una dimensione decisamente più raccolta. I materiali si diversificano quasi a suggerire una natura altra di questi legami che, non più esposti al consumo o al degrado, sono ora protetti da piccole teche che ne garantiscono l’incolumità.
In questa nuova veste, in cui la dimensione concettuale si coniuga con quella narrativa, Legami a Nusenna strizza l’occhio alla lunga tradizione del racconto fotografico italiano iniziata dal progetto “Un Paese” di Cesare Zavattini e Paul Strand, provando a descrivere un paese tramite le sue relazioni e con lui un territorio, il Chianti, in grado di vivere nella tradizione pur rinnovandosi.
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